Per quanto previsto, normato, sottoscritto il rapporto Cliente-Agente rimane fondato sulla fiducia.
I testi di polizza, le procedure da seguire in caso di sinistro anche se minuziosamente descritti con tanta buona volontà dalle Compagnie rimangono materia per addetti ai lavori e quindi in qualche modo “tocca fidarsi”.
La fiducia come dice il poeta “si da alle cose serie”! Ma come stabilire che una persona è seria ed è meritevole della nostra fiducia?
Non possiamo saperlo da subito: la fiducia, peraltro reciproca tra Cliente e Agente, si acquisirà nel tempo soprattutto dopo alcune prove da una parte e dall’altra di correttezza e trasparenza nelle azioni.
Conoscersi per potersi fidare e quindi intendersi nel linguaggio, nel modo di relazionarsi e “ritrovarsi” in molte opinioni.
Per chi è un Agente, oltre che funzionale al proprio lavoro di consulente, la conoscenza del cliente, di notizie che questi offre spontaneamente, la richiesta di consigli che esulano dal puro “assicurativo” è estremamente gratificante dal punto di vista umano.
Altersì il cliente che ripone la propria fiducia in un Agente prova la gratificazione di sentirsi “accolto” e di avere un professionista “alleato” al suo fianco che è pronto a consigliarlo al meglio sulle materie dove è competente.
Il rapporto di fiducia tra queste parti è la base e allo stesso tempo quanto di meglio si possa avere per fare un buon lavoro assieme con reciproca soddisfazione e piacere personale.